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Preci

Preci

Provincia di Perugia – Informazione turistiche I.A.T. Tel. 0743-71401 Comune Tel. 0743-93781

Notizie utili

Abitanti: 757 (Preciani); superficie Kmq 82,10; altezza s.l.m. 596 m; distanza da Perugia Km 92; Pref. Tel. 0743; C.A.P. 06047; Str. Ferr. (FS a Spoleto) a 93 Km; Autostrade (vedi Comune di Norcia).

Frazioni: Castelvecchio, Saccovescio, Corone, Roccanolfi, Montaglioni, Poggio di Croce, Montebufo, Piedivalle, Todiano, Abeto, Belforte, Collazzoni, Collescille, Acquaro, Valle, Civitelle, Fiano di Abeto, Casali di Belforte.

Storia

Posto sul versante sinistro della piccola Valle Castoriana, in Valnerina, troviamo Preci già menzionata nel Dialogorum Libri del 594 d.C., scritto da San Gregorio, per la presenza di numerosi eremi prebenedettini. Nel 1232 lo troviamo citato in documenti d’archivio e probabilmente il primo nucleo abitativo sorse nei pressi di un oratorio Benedettino da cui quasi certamente assunse il nome: Preces, cioè preghiera.

Nella seconda metà del XIII sec. sul villaggio venne eretto il castello e, nel 1276, entrò a far parte dei territori del Comune di Norcia. Il XIII sec. vede altresì nascere nel territorio preciano un’istituzione che nel corso dei secoli darà lustro alla cittadina: la Scuola Chirurgica di Preci, che merita una divagazione storica. Con il Concilio Lateranense del 1215, venne stabilito che i monaci non avrebbero più dovuto adoperarsi in pratiche strettamente chirurgiche (come avevano fatto fino a quel momento). I monaci dell’Abbazia di Sant’Eutizio, nei pressi di Preci, consapevoli dell’importanza umanitaria dell’arte chirurgica, per non disperdere il patrimonio sino allora acquisito, cominciarono ad insegnare agli abitanti della vicina Preci l’importante arte. I preciani appresero quest’arte rapidamente, diventando, nel volgere di pochi decenni, dei veri maestri, soprattutto nella rimozione di cateratte, di ernie inguinali e rimozione di cal­coli vescicali anche con l’ausilio di nuovi attrezzi chirurgici da loro inventati. La loro presenza divenne ambita nei più importanti ospedali delle città italiane e straniere arrivando anche ad essere richiesti dalle corti europee quali quella austriaca, dove, nel 1696, operò il medico Caterino Carocci; quella inglese, dove Cesare Sacchi operò le figlie di Carlo VIII, e quella dell’Arciduca d’Austria, dove operò Arcangelo Mesurati.

Meritano di essere ricordati anche Orazio Cattani, medico del Sultano Mehemed (1620); Francesco Scacchi, che operò di cateratte la regina Elisabetta d’Inghilterra e suo fratello, Durante Scacchi, archiatra di Papa Sisto V.

Chiusa la parentesi storica, riprendendo l’excursus storico, Preci, dopo alterne vicende legate alle lotte di potere tra lo Stato Pontificio e le potenti signorie dell’epoca, nel 1527 fu cinta d’assedio dalle truppe del Legato della Marca, il cardinale Francesco Armellini, per aver ospitato tra le sue mura Rodolfo Varano e Beatrice Colonna, entrambi scomunicati.

Nel 1528, ribellatosi al Comune di Norcia, fu da questi distrutta ed i fautori della ribellione, con le loro famiglie, relegati a Castelluccio. Nel 1533 fu ricostruita per volere di Papa Paolo III, dopo che aveva acconsentito a fare atto di sottomissione a Norcia e, nel 1817, per volonta di Papa Pio VII fu eretta a Comune, titolo che conservò anche nel 1860, quando entrò a far parte del Regno d’Italia.

Personaggi illustri

A Preci sono nati il medico Durante Scacchi (1540); il medico Antonio Benevoli (1685-1758); il pittore Simone Procacci (sec. XVII); il regista Lino Procacci (1922-2012).

Da vedere

Caratteristico borgo medioevale, sviluppatosi nel XIII sec. attorno al castello, ancor oggi la cittadina esterna il suo aspetto cinquecentesco caratterizzato dalle mura castellane, all’interno delle quali, si sviluppa l’abitato attraversato da una fitta rete di stradine confluenti nella piazza principale dove sorge la chiesa di Santa Maria, del XIII sec.. Edificata dai monaci della vicina abbazia di Sant’Eutizio, la chiesa è caratterizzata da una facciata con due portali: uno romanico del 1300 (sul frontale) ed uno gotico del 1400 (sul lato sinistro). L’interno, a navata unica, con cappelle laterali, custodisce una scultura del XV sec. raffigurante la “Pietà”, opera di un artista abruzzese; un Fonte battesimale del 1521 e, nella parete attigua al fonte, affreschi di Scuola locale; una tela seicentesca di Antonio Carocci (pittore locale) ed un’urna per reliquie realizzata e dipinta nel 1545 da Gaspare Angelucci da Nevale.

Nei pressi, dietro il Palazzo Comunale, si trovano i resti della chiesa di Santa Caterina apprezzabile per il bel portale gotico del XIV sec. con iscrizioni a caratteri gotici, ed il piccolo campanile a vela con leoni stilofori. Nei pressi del Borgo Preci, ubicato sulla strada di fondovalle, vi è invece la chiesa della Madonna della Peschiera, edificata nel XVII sec..

Da vedere nei dintorni

Il territorio comunale è caratterizzato da una serie di abitati immersi in una natura incontaminata che, in epoca medioevale, con le loro strutture fortificate costituivano una perfetta rete strategico-militare, e da chiese, edicole e maestà, espressione della devozione popolare.

Il nostro giro può iniziare andando a visitare la splendida ed antichissima Abbazia di Sant’Eutizio. Fondata da monaci Siriani (Padri del Deserto) nel V sec., è stata la culla del monachesimo occidentale, poiché San Benedetto da Norcia si recava spesso da questi monaci che sono stati i suoi padri spirituali. L’abbazia sorse, quindi, su questo luogo dove era un oratorio eretto alla Vergine Maria, poi ampliato e il cui complesso venne restaurato nel 1236. L’esterno è caratterizzato da una facciata originale, opera di Mastro Pietro, con un bel portale romanico ed un rosone chiuso dai simboli degli Evangelisti. L’interno, ad una navata, con il presbiterio rialzato e la cripta divisa da due colonne, custodisce un pregevole tempietto scolpito nel 1514 da Rocco di Tommaso da Vicenza dove sono custodite le spoglie di Sant’Eutizio; un coro ligneo del XVI sec., opera dell’artista locale Antonio Seneca, ed una pietra scolpita dell’VIlI sec. appartenente alla primitiva chiesa dedicata a Maria Vergine.

Molto suggestive le grotte del V sec., dove vivevano gli eremiti e il percorso naturalistico e storico che da qui si diparte con un sentiero (grazie all’intervento di Legambiente) fino a Norcia, nell’incantato scenario della Val Castoriana. Proseguendo verso il monte Corona giungiamo a Castelvecchio, nella chiesa di San Giovanni Battista si custodisce una tela del 1589 attribuita ad Antonio Carocci ed una statua lignea di Sant’Anna XV sec..

A Saccovescio, un cippo del I sec. a.C. costruito nella sede della Comunanza. Nella Valle Oblita Roccanolfi, borgo di origine longobarda ancora ben conservato, con una possente torre quadrata. Montaglioni che era il più importante castello della Valle Oblita e che conserva ancora tratti delle mura ed una porta restau­rata nel 1474 (come riporta un’epigrafe). Poggio di Croce,con la sua chiesa di Sant’Egidio, con affreschi dei XV sec. e la chiesa dell’Annunziata dove è custodita una pittura su tavola del 1385 opera dell’artista fiorentino Giovanni del Biondo. A 1016 m s.l.m. Montebufo, con la chiesa di San Leonardo del XV sec. che custodisce nell’interno a due navate pregevoli opere d’arte tra cui: un affresco di “Madonna col Bambino” del XVI sec. di Antonio Sparapane ed un altare in pietra. Todiano, antico castello del 1200, custodisce nella chiesa di San Bartolomeo un prezioso dipinto di Filippino Lippi. Abeto, antico castello del X sec. nella cui chiesa di San Martino si può ammirare una “Madonna della Neve” del XV sec., opera di Neri di Bicci, mentre, nell’altra chiesa della SS. Trinità, è custodito un polittico di Scuola Toscana. Infine Belforte, con il suo importante e quasi inaccessibile Castello, resti stanno ancor oggi a testimoniarne la possanza. Nei pressi di Belforte, da vedere San Lazzaro di Balloncello, dove nel 1218 venne eretto un lebbrosario affidato, sin dagli inizi, alle cure dei primi Francescani; la tradizione vuole che lo stesso San Francesco abbia fatto più volte visita agli ammalati qui ricoverati.

Per quanto riguarda le bellezze naturalistiche ricordiamo che Preci è sita nella Valnerina e nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Economia

Prevalentemente agricola con allevamenti di ovini, prodotti naturali quali funghi e tartufi, aziende che producono agricoltura biologica (farro, lenticchie, ecc.), aziende di trasformazioni delle carni (saIumifici), impianti ittici, caseifici e molini. L’artigianato si distingue per pregevoli lavori di falegnameria. Buono il comparto turistico grazie all’incomparabile bellezza dei luoghi e alla valorizzazione del cospicuo patrimonio storico-artistico culturale.